| Ciao a tutti, spero di aver scelto la sottosezione giusta per questa mia riflessione. Se ho sbagliato, abbiate pazienza.
Qualche giorno fa, su Moto.it, Nico Cereghini se la prendeva con chi va in moto in estate in maglietta, pantaloncini e infradito. Diceva, con ragione, che una caduta anche minima, in quelle condizioni, può avere conseguenze parecchio dolorose.
Tutto vero.
Ma... c'è un ma. Se devi uscire fuori città sono d'accordo con lui, un abbigliamento adatto può salvarti la pelle (in senso letterale) se cadi a velocità medio/basse (tralascio le autostrade dove non ti salva niente, l'unica è non cadere).
Ma in città? In città con i giubbotti si muore. Se devo andare da casa al lavoro, se devo uscire per fare una commissione io, sinceramente, ci vado con un paio di pantaloni normali e una camicia. Altrimenti, se devo indossare uno scafandro, lascio la moto a casa e prendo l'autobus.
Già, parliamoci chiaro, il casco obbligatorio, ancorché sacrosanto, ha decretato la fine della moto come mezzo di trasporto per due persone a meno di non portarsi dietro un secondo casco nel comodo bauletto che rovina la linea delle moto in modo irreparabile. E non mi dite che di solito la fidanzata/moglie ha il suo casco e se lo porta da casa, perchè non tutti siamo fidanzati/mariti nè soprattutto vogliamo esserlo. Se vuoi dare un passaggio alla collega niente male con la quale hai fatto tardi al lavoro, senza secondo casco sei finito.
Già l'epidemia di furti obbliga ad andare in giro con certe catene che nemmeno il fantasma dell'opera...
Se a tutto ciò aggiungiamo anche lo scafandro quotidiano, uno molla e si compra una Tweezy, che è pure più ecologica.
Ecco, vorrei il vostro parere in proposito
Lamps a tutti
Paolo
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